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Una mappa per Godo
Sabato 16 maggio 2009, ore 20.30
Godo di Gemona
Trattoria “Agli Amici”
Una mappa per Godo
La mappa di comunità è uno strumento con cui gli abitanti di un determinato luogo hanno la possibilità di rappresentare il patrimonio, il paesaggio, i saperi in cui si riconoscono e che desiderano trasmettere
alle nuove generazioni. Evidenzia il modo con cui la comunità locale vede, percepisce, attribuisce valore al proprio territorio, alle sue memorie, alle sue trasformazioni, alla sua realtà attuale e a come vorrebbe che fosse in futuro. Consiste in una rappresentazione cartografica o in un qualsiasi altro prodotto od elaborato in cui la comunità si può identificare.
L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese crede fortemente in questo strumento: ha formato del giovani affinché svolgano un ruolo di animatori e facilitatori nell’ambito del progetto e individuato nella comunità di Godo il contesto ideale in cui realizzare la prima mappa di comunità.
La presentazione di un libro che affronta il tema dell’immediato post terremoto in Friuli partendo dall’esperienza della tendopoli di Godo a Gemona rappresenta il modo migliore per avviare il percorso e riflettere sul significato della partecipazione e della capacità di autogestire un processo.
Presentazione del libro
Pa sopravivence, no pa l’anarchie
Forme di autogestione nel Friuli terremotato: l’esperienza della tendopoli di Godo (Gemona del Friuli)
Intervengono
Cristina Londero, Maurizio Tondolo
Ecomuseo delle Acque del Gemonese
Roberto Iacovissi
Giornalista
Igor Londero
Autore del volume
Il terremoto del Friuli presente nella memoria collettiva per la sua drammaticità in termini di vittime e istruzioni è quello del 6 maggio 1976, ma le scosse dell’11 e 15 settembre furono tuttavia ben più gravide di conseguenze: esse infatti spazzarono via tanto il lavoro materiale di ricostruzione svolto quanto il tessuto sociale conservato fino a quel momento; l’encomiabile reazione di maggio e il feroce attivismo dei mesi estivi vennero soppiantati dall’apatia degli sfollati a seguito di questi ultimi eventi.
I quattro mesi intercorsi tra i due sismi furono tuttavia caratterizzati dalla più importante esperienza collettiva che il Friuli ricordi. La necessità di sopravivence materiale (cibo, acqua, un tetto e servizi igienici), presto divenne questione di sopravvivenza degli spazi e delle comunità di borgata in quanto tali. Nelle tendopoli presero vita forme di autogestione - assemblee e comitati - alternative e indipendenti dall’ordine costituito. La pubblicazione di Igor Londero, che attualmente sta svolgendo il proprio rettorato in storia presso l’Università di Trieste, prende il via dall’esperienza degli abitanti di uno dei borghi di Gemona - Godo - per abbracciare poi le vicende della cittadina stessa e dell’intera zona terremotata.
INFO
Ecomuseo delle Acque del Gemonese
largo Beorcje 12 - Borgo Molino
33013 Gemona del Friuli (UD)
tel e fax 0432 972316
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